Gesco

Colpo di scena in una esplosione di umanità
1 Luglio 2011
NO aumento delle “Accise”
22 Luglio 2011

Gesco

L’assemblea dei soci di Gesco ha deliberato le nuove cariche sociali del Consorzio.logo Consorzio GESCO

michele_gargiulo_presidente_GESCOIl nuovo presidente è Michele Gargiulo, psichiatra napoletano, 59 anni, già vicepresidente del gruppo dal 1992, Gargiulo è stato a lungo presidente de “L’Aquilone” (tra le cooperative fondatrici di Gesco) ed è esperto di  riabilitazione psichiatrica, oltre che di creazione e gestione delle imprese sociali.

Succede a Sergio D’Angelo e subentra al presidente pro-tempore Antonio Gargiulo che lo affiancherà in qualità di amministratore delegato, insieme a quattro vice-presidenti scelti dall’assemblea dei soci. Si tratta di: Teresa Attademo, responsabile dell’area Comunicazione di Gesco; Giuseppe Pennacchio, coordinatore dei servizi del gruppo Gesco; Giacomo Smarrazzo, dirigente della cooperativa Dedalus e responsabile di Legacoopsociali Campania; Michele De Angelis, presidente della cooperativa Prisma.  

Gli altri membri del consiglio di amministrazione sono: Claudio Romano; Luca Sorrentino; Raffaella Palladino; Alessandro Vasquez; Massimo De Benedictis; Roberta Gaeta; Brosca Rosario; Sessa Umberto; Maria Vittoria Musella; Rosalba Moccia.

Il nuovo assetto organizzativo del gruppo agirà in continuità con la precedente gestione, puntando alla creazione di nuove attività di imprenditoria sociale come volano di sviluppo e di nuova occupazione, senza rinunciare alla collaborazione con le pubbliche amministrazioni.

Tra le iniziative che si collocano in questo quadro, ci sono quelle legate al marchio Farepiù – una mensa territoriale, un market solidale, e la nuova agenzia di servizi di pronto intervento sociale – ma anche un negozio gestito da utenti della salute mentale (Che follia!, in via dei Tribunali), una Scuola di formazione per le professioni sociali e una casa editrice specificamente dedicata ai temi del terzo settore (Gesco edizioni).

L’idea di fondo del gruppo è che il welfare sia importante per tutti, e che le imprese sociali siano chiamate a mettere in moto processi profondi di trasformazione della società, per incidere più direttamente sull’economia e sul mercato, senza perdere di vista gli interessi generali della comunità e i bisogni delle persone.