Sorridere alla vita

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Sorridere alla vita

Uno stage formativo a stretto contatto con sedici pazienti speciali. logo_gea

Una esperienza straordinaria quella vissuta a settembre scorso dagli allievi dell’Istituto professionale specializzato nei servizi sociali (ISISS) ‘G.B.Novelli’ di Marcianise, nel casertano, impegnati giornaliermente in diverse attività formative in sinergia con il personale della Struttura Residenziale per pazienti psichiatrici dell’Asl Salerno di Mariconda. Grazie al progetto PON C5 denominato “Sorridere alla vita”, i trenta studenti hanno potuto seguire le moderne attività che quotidianamente vedono protagonisti gli ospiti del plesso di via Martin Luter King.

sorridere alla vita

 

Un soggiorno, quello degli entusiasti ragazzi, finalizzato a toccare con mano la realtà di chi comunica in modo diverso. Pronto a darsi, senza riserve. E non a caso la denominazione del progetto è stato il leit motive di una esperienza che ha segnato tutti. I ragazzi infatti hanno ‘abbellito’ alcune pareti interne della struttura lasciando, così, il proprio messaggio. Indelebile. Già, attraverso colori e disegni hanno comunicato le emozioni vissute. Usando i simboli: la tazza di caffè, i fiori, il bicchiere, l’arcobaleno, un bimbo e molto altro da collegare all’ospite che hanno imparato ad amare.

 

Faranno tesoro delle tecniche moderne di approccio verso l’ospite che, per gli operatori della Cooperativa Gea, sono semplicemente “normali”. L’umanità è la protagonista di un percorso terapico basato sul dialogo, rispetto. E comunicazione. Si parte dalle uscite per la città, alla presenza dei tutor, alla piena libertà di spostamento nella struttura, una sorta di responsabilizzazione del paziente che, tra sport e attività ludiche, è semplicemente preso per mano nel percorso riabilitativo. Da chi non lo fa per lavoro ma passione e lo dimostra quotidianamente nei piccoli gesti: dal sorriso alla carezza, alla base di qualsiasi attività sanitaria. L’esperienza nella struttura psichiatrica ha dato la possibilità ai ragazzi di osservare come nelle professionalità socio-assistenziali e sanitarie non serve solo molta sensibilità, ma soprattutto è importante la competenza, e proprio in questa struttura è stato evidente il concetto di animazione sociale come fine e pratica terapeutica.E il messaggio pare proprio sia giunto a quei ragazzi ritornati nel plesso sanitario del capoluogo a febbraio scorso, per riabbracciare il personale e gli ospiti.Ricordando anche la bella e inattesa sorpresa avuta durante lo stage quando, in visita nella Sir, arrivò una delegazione della Salernitana Calcio.

 

Ufficio Stampa GEA > Rosa Coppola